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DELLE COSE DEGLI DEI: IL MITO

  • CSRE - PISTOIA
  • 5 ott 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Non tanto tempo fa veniva tramandata l’importanza dell’impegno e il valore di eccellere e distinguersi, per contribuire, con merito, non solo alla propria indipendenza ma a quella di tutto il gruppo sociale al quale apparteneva. Questo oggi, qualcuno vorrebbe che suonasse in modo stonato e che l’unica etica fosse il galleggiare, l’essere mediocre, perché, per dirla con Alain Denault, vorrebbe la mediocrità come punto di arrivo della conservazione di un sistema, senza rigore, teso a levigare le idee, ad annullare la lungimiranza, a tentare di piegare la creatività degli artisti trasformandola in uno sterile “videogame”. Restano, i miti, sempre nuovi che aprono “spazi” a non isolate minoranze. Per il CSRE, ideatore del Performance Art Festival (PAF), quest’anno alla quarta edizione, la creatività non è una dote genetica come pensava il positivismo ottocentesco, ma un qualcosa che si acquista e sviluppa con studio, ricerca e coltivando attentamente le circostanze all’incrocio tra persona e luogo. Lo stato di creatività non è un fatto privato ma un vero e proprio bene pubblico con un proprio equilibrio, fragilissimo, e che è possibile perdere anche solo per una burocrazia invadente, miope e oppressiva. L’edizione del PAF 2017 è dedicata al “Mito”, curata da Roberta Barsanti e Claudio Giorgetti, si sviluppa in stretta collaborazione con la Regione Toscana, il comune di Pistoia, il comune di Vinci, l’associazione Vivarte e l’associazione Teatrale Pistoiese.


 
 
 

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