Finissage PAF6
- CSRE - PISTOIA
- 10 dic 2019
- Tempo di lettura: 2 min
14 dicembre ore 17.00 Palazzo Fabroni Pistoia

Axis Mundi
Dalla foresta primordiale all’albero cosmico
Il termine axis mundi è proprio della Storia delle Religioni ma ormai adottato da tutte le scienze umane, e fatto proprio sia dall’antropologia che dalla psicologia in particolare. Per estensione anche le discipline performative vi fanno riferimento muovendo dalle istanze delle arti figurative che spesso hanno celebrato l’albero come il più grande e compiuto successo della natura. Le riflessioni di Van Gogh sono emblematiche al riguardo e pur nel suo lucido delirio vedeva nella natura e negli alberi soprattutto capacità di espressione e, per così dire, un’anima. Gli fa eco Edgar Degas che poeticamente dichiara che se le foglie degli alberi non si muovessero, gli alberi sarebbero tristi e la loro tristezza sarebbe la nostra. Ma in natura non esiste un albero infelice e piantarne uno è riattualizzare gesti antichi e sacri. E’ piantare una speranza. Confucio sosteneva che il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso. Poesia, letteratura, filosofia si sono ispirate da sempre all’albero, e spesso nelle più acute intuizioni hanno anticipato le scoperte che la botanica e le sue varie sotto-discipline hanno certificato solo in anni recenti.
L'edizione 2019 del Performance Art Festival ci aiuta a ricordare che da tempo immemore, e a ogni livello, l'esistenza dell'essere umano è indissolubilmente legata alla presenza degli alberi. La connessione spirituale tra gli uomini è sacra, primordiale, intima e destinata a durare. Non solo non possiamo sopravvivere senza gli alberi, ma ce ne serviamo per ristabilire il nostro legame con la terra.
L’intervento degli artisti nel paese di Baggio ha permesso di far incontrare culture, storie e tradizioni diverse, dove l'albero è l'elemento unificante. Questo ha portato alla creazione di un progetto non prevedibile all'inizio del festival, il Museo didattico sperimentale del castagno che affiancherà il Museo del carbonaio.
In questa serata verranno presentate due installazioni permanenti.
Gli artisti Silvia Cioni, Cecilia Lattari e Gerardo Paoletti dialogheranno con il curatore del PAF6 Claudio Giorgetti.
Descrizione delle installazioni nel bosco di Baggio di Cecilia Lattari e Gerardo Paoletti
Cecilia Lattari
Installazione dal titolo: NIDI
Due grandi nidi realizzati con legni di recupero trovati nel bosco, incastrati e modellati nei castagni secolari. I due nidi sono installati nelle curve naturali di alcuni castagni posti a sentinella del torrente che scorre in zona cascatelle. La costruzione dei nidi è avvenuta con la collaborazione di Virgilio, un artigiano e carbonaio del paese, in uno scambio attivo di arti e storia, saggezza e memoria del luogo.
All’interno dei nidi sono stati posti terra, foglie e materiale vegetale raccolto in loco, mescolato a semi di erbe, fiori e piante spontanee. I nidi consentiranno alla terra e ai semi rimasti all’interno di germogliare e dare vita a nuove piante che, a loro volta, modificheranno il territorio.
Gerardo Paoletti
Installazione dal titolo: San Cristoforo Castagno da Baggio
Un tabernacolo contenente un trittico pittorico dove l'artista reinterpreta a suo modo la figura di San Cristoforo cinocefalo la cui celebrazione è stata rimossa nel 1969 dal calendario dei santi. Il tabernacolo verrà installato presso le cascatelle di Baggio a memoria della leggenda per cui San Cristoforo trasportò attraverso il fiume, un fanciullo, che gli rivelò di essere il Cristo e di aver portato sulle sue spalle non solo un bimbo ma il peso del mondo intero.
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